Villaggio Santa Filomena
Il Progetto Santa Filomena è a sostegno di bambini e bambine con il virus HIV.
Il Kenya è uno dei paesi africani più colpiti dal virus HIV. Le strutture presenti oggi in grado di ospitare i bambini abbandonati sieropositivi sono assolutamente insufficienti. Inoltre tali strutture accolgono solo bambini di età inferiore a 6 anni. Purtroppo per la cultura keniota un bambino orfano nato con il virus dell'HIV è un "morto che cammina". Per questo motivo sono lasciati soli, abbandonati al loro destino.
A settembre 2015 è nato il nuovo progetto Santa Filomena che consiste nella costruzione della prima casa di accoglienza a poche centinai di metri dai villaggi Santa Clara e San Francesco, per 150/160 bambini e bambine con il virus dell'HIV. Nell'attesa dell'edificazione del nuovo immobile, lavori iniziati il 13 dicembre 2016, avevamo affittato temporaneamente degli spazi abitativi. In breve tempo sono stati accolti i primi 42 bambini/e. Nel corso del mese di novembre 2015 il nostro missionario è stato chiamato ad assistere urgentemente 130 bambini/e orfani/e che vivevano in condizioni molto difficili nelle Contee di Isiolo e Samburu (Kenya). Purtroppo anche questi bambini/e età compresa tra 4 e 10 anni sono nati con il virus dell’HIV, trasmesso dai loro genitori che nel frattempo sono deceduti.

Le capanne dove vivevano i bambini con il virus dell'HIV nella Contea di Isiolo
In poco tempo siamo riusciti a terminare la costruzione di questo nuovo stabile, ubicato a poche centinaia di metri dal villaggio San Francesco a Nchiru, che è stato inaugurato l'11 settembre 2018.

Con il progetto Santa Filomena si desidera dimostrare che anche un bambino sieropositivo, se amato, curato ed istruito, può diventare una risorsa per l'umanità. Se queste creature venissero abbandonate, sarebbero costrette a vivere sulla strada e continuerebbero ad essere un veicolo di contagio.
Ad oggi assistiamo complessivamente 239 bambini/e - ragazzi/e (dati aprile 2024) di età compresa tra 6 e 19 anni, nati/e con il virus dell'HIV trasmesso dai loro genitori che nel frattempo sono deceduti di cui:
- 44 bambini e bambine vivono e studiano nella nuova casa di accoglienza;
- 114 bambini/e - ragazzi/e sono già stati totalmente integrati nei villaggi San Francesco (60) e Santa Clara (54);
- 5 ragazze/i stanno frequentando scuole tecniche;
- 76 bambini/e - ragazzi/e sono in fase di accoglimento nella nuova casa di accoglienza.
Come per i nostri ospiti che vivono nei villaggi di San Francesco e Santa Clara, anche a loro la nostra Associazione si è prefissata l'obiettivo di garantire vitto, alloggio, abbigliamento, istruzione, sicurezza e naturalmente anche le cure mediche indispensabili per combattere il virus.















































































































































E' stata davvero una grande perdita per noi e soprattutto per le ragazze perché aveva un tocco personale con loro.
Il villaggio Santa Clara ha perso un'amica e una benefattrice questa settimana, quando Beatrice Antonietti perse la vita in un incidente stradale in Svizzera.
Mamma Beatrice era la vera regina di tutti noi qui a Santa Clara. Era come ciascuno di noi, nonostante vivesse molto lontano in Svizzera. Lei veniva sempre in Kenya e in particolare a Santa Clara, almeno due volte l'anno. Padre Francis Riwa l'ha incontrata alcuni anni fa. Lei lo raggiunse nella sua missione di aiutare le ragazze di Santa Clara. Era toccata dal lavoro che Padre Riwa stava facendo e si è offerta volontariamente diventando uno delle benefattrici del Centro di Santa Clara. Ha trascorso la maggior parte del suo tempo prezioso con noi. Lei era l'esempio ideale di una buona madre moderna. E' commovente che abbia trascorso molto del suo tempo e ci abbia donato la sua ricchezza interiore.
24 luglio 2012, 1° anniversario della morte di Mamma Beatrice. Anche se ci ha lasciato da un anno, i ricordi di lei sono ancora freschi nelle nostre menti. E' come se lei fosse stata qui proprio ieri.